Io protesto! Ieri l'altro ho assistito ad una scena agghiacciante: era martedì, ora di pranzo, nel pomeriggio esercitazioni di tutti i tipi al Cubo, Genetica, Istologia. E' normale che gli studenti preferiscano rimanere in zona o proprio all'università invece di tornare a casa.
PERO' tutti questi baldi 20enni buttati sul pavimento del Cubo (luogo di una tristezza più unica che rara, non so se l'Università di Firenze ha un luogo più triste per far stare gli studenti) con i tristi libri aperti, con una mano che tristemente indicava un osteocita o un eritrocita o una fase di sviluppo embrionale e un'altra che stringeva un tristissimo panino in quel luogo triste e dopo, i più audaci, osavano sorseggiare un tristissimo caffè dalla triste macchinetta del triste Cubo.
No ragazzi... così non va! La pausa pranzo è sacra... non cominceremo ad esaurirci già da ora... no no... no no... via la tristezza! Ecco le minime regole per una pausa-pranzo gratificante e rifocillante:
- staccarsi dai libri;
- uscire dal Cubo;
- mangiare seduti ad un tavolo o almeno su una sedia magari in un bar o a mensa;
- bere un caffè decente pieno di tanta buona serotonina;
- ridere e chiacchierare con gli altri!
Byeeeee! ;-)
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